martedì 24 febbraio 2015

The city that never sleeps... NEW YORK


Non sappiamo quante città avete visto nei vostri giri intorno al mondo, e non importa.
Sappiate che New York è tutto un altro mondo.
E' l' ombelico del mondo.
E' The Big Apple.
Si comincia a sognarla da ragazzini, grazie alle serie tv, e descriverla diventa facile, perché è esattamente come si vede nei film. Sempre qualche sirena in sottofondo, il vapore che sale dai tombini, immense distese di taxi gialli, gente di tutti i colori e sempre di corsa. Tutto ha un sapore di già visto perché effettivamente ti rendi conto di aver visitato questa città già milioni di volte con la sola differenza che quando ti ci ritrovi fisicamente l’emozione rischia di sopraffarti.
New York è uno di quei posti che va visto almeno una volta nella vita.
E' cosmopolita, esagerata, estrosa, frenetica, avvolgente, fantastica e incredibile.
E' una città di acciaio e vetro, una città che va guardata dal basso verso l’alto, e ogni sguardo in alto è un gioco di linee, di luci e di curve, che non ti aspetti.
New York è così tanta, troppa, da non stare negli occhi...
"The city that never sleeps..." è il ritornello di una celebre canzone che più si adatta a questa città che appunto sembra non "dormire mai", caratterizzata da musei unici al mondo, parchi sconfinati, centri commerciali, locali di ogni stile e gusto, senza contare che la sua indole creativa non teme rivali.
E' la città per eccellenza, dove nascono nuove idee, nuove tendenze, nuove mode che da qui si propagano nel resto del mondo.
A pochi metri di distanza convivono realtà agli antipodi l’una dall’altra.
È una terra di opportunità ed è fantastica anche per i suoi limiti assurdi, a volte stupidi.
E chi si imbatte in tutto questo non può fare altro che restarne stregato.
Può non piacere, disorientare e quasi spaventare, ma nessuna città è e sarà mai come New York.
Perla globale di inconfondibile bellezza, è una delle mete turistiche più visitate, sognate, desiderate ed immaginate di tutto il mondo. L'essere poi sede delle Nazioni Unite, conferisce credibilità all'affermazione dei suoi abitanti secondo cui è, a tutti gli effetti, la capitale del mondo.
Quando l'auto che mi portava in albergo imboccò uno dei ponti che collegano Manhattan rimasi senza fiato per lo spettacolo… davanti a me, per la prima volta, lo skyline di New York al tramonto mi riempiva gli occhi.
Di simboli New York ne ha molti, ma il primo che viene in mente è la Statua della Libertà che svetta sulla Liberty Island. La si raggiunge dal porto cittadino con un breve tragitto in ferry, facendo tappa al vicino Museo di Ellis Island, che ricorda gli immigrati venuti a cercare fortuna in America.
Poi c'è  il Ponte di Brooklyn, il primo costruito in acciaio, che collega il quartiere di Brooklyn all'isola di Manhattan. Attraversate il fiume con la metro, scendete a Brooklyn e fate a piedi in senso inverso il ponte, vedrete uno degli scorci più belli che può regalare New York. Vi consigliamo di fare una foto ricordo dal basso, prima di salire...è il modo migliore per immortalare il ponte in tutta la sua bellezza.
Nessuna visita di New York sarebbe completa senza passare davanti all' Empire State Building, l'edificio di uffici più famoso del mondo. Si entra nel suo magnifico ingresso, e una corsa in ascensore che sembra interminabile, porta fino all'osservatorio dell'86° piano, che domina le strade della città da un'altezza di oltre 305 metri. E' aperto anche dopo la mezzanotte e per 365 giorni all'anno, ed è un posto magico per un bacio notturno. Se andate invece in una giornata limpida, riuscirete a vedere cinque stati.
Tra i grattacieli più belli c'è senza dubbio il Chrysler Building con le sue inconfondibili architetture e il Palazzo di Vetro dell'ONU.
Il museo più antico e prestigioso è invece il Metropolitan Museum of Art, ma imperdibili sono anche le visite alle collezioni del MoMa (Museum of Modern Art) e del Guggenheim Museum.
Il Central Park, è  il grande polmone verde di Manhattan dove gli abitanti si ritrovano tra gli scoiattoli e i laghetti per divertirsi, rilassarsi e fare sport all'aria aperta. E con la neve, nella luce azzurrina della sera, è davvero magico.
Si dice che se non trovate ciò che desiderate a New York, probabilmente non esiste. E in effetti New York è la città dello shopping compulsivo...un giro da Macy's con i suoi dieci piani e passa oppure da Victoria's Secret è obbligatorio. Se poi volete rifarvi gli occhi potete osare una passeggiata sulla Fifth Avenue. E come non nominare Tiffany, anche se non comprate nulla vale comunque la pena entrare anche solo per il "welcome lady" che ti dice il signore all'ingresso!
E poi c'è Times Square il suo nome deriva dal quotidiano "New York Times" che nel 1904 aveva i suoi uffici proprio qui. Cuore vivo e pulsante di New York City, è sempre piena di vita, e la notte dell'ultimo dell'anno, un milione di persone si accalca nella piazza e aspetta per ore la famosa sfera che viene calata a mezzanotte. Mentre ogni giorno migliaia di persone vengono qui per cercare di acquistare biglietti a metà prezzo per gli show di Broadway, guardare la gente che passa o ammirare a bocca aperta l'insegna NASDAQ alta 11,3 metri, la più grande a LED del mondo.
Ma New York non è solo questo, per scoprire gallerie d'arte, caffè e boutique non può mancare una passeggiata tra i quartieri di Chinatown, Tribeca, Little Italy , Soho, Chelsea, il Village e Harlem che,  dopo un attento programma di rivalutazione socio culturale, è diventato un quartiere molto interessante e da non perdere.
 


giovedì 13 marzo 2014

LA FESTA DI SAN PATRIZIO


«Sia la strada al tuo fianco,il vento sempre alle tue spalle,che il sole splenda caldo sul tuo viso,e la pioggia cada dolce nei campi attorno e,finché non ci incontreremo di nuovo,Iddio ti protegga nel palmo della sua mano»

(San Patrizio,Benedizione del viaggiatore irlandese)

 

Il prossimo weekend è il momento più bello per andare in Irlanda...è la festa di San Patrizio!
Il Patrick’s Day cade il 17 marzo,ma i festeggiamenti durano tutta la settimana…
Nella Repubblica d’Irlanda è festa nazionale.Nell’Irlanda del nord è una festività bancaria (bank holiday).Si festeggia anche ai Caraibi (sull’isola di Montserrant),in Canada,in Inghilterra,in Australia,negli Stati Uniti,in Argentina e in Nuova Zelanda.
In Italia si festeggia a Bobbio,Caorso,Grazzano Visconti e San Sebastiano dei Marsi.Ogni Paese festeggia a modo suo ma la costante sono le sfilate,soprattutto per le vie di Dublino,Montreal (dove si tiene la parata più grande del mondo dopo quella della capitale irlandese!) e negli Stati Uniti (New York,Chicago e Boston).Infatti le feste più grandi e più caratteristiche,si tengono nelle città e nelle nazioni che ospitano una forte comunità irlandese come gli Stati Uniti (San Patrizio è anche il patrono di Boston) e Canada (nella bandiera di Montreal è raffigurato anche un trifoglio,per testimoniare la fortissima presenza irlandese in città).
Le celebrazioni sono incentrate su tutto ciò che ha a che fare con l’irlanda,con il verde (colore simbolo dell’isola) e con il trifoglio (lo shamrock,che è l’emblema nazionale).Grazie al trifoglio,infatti,San Patrizio ha spiegato agli irlandesi il concetto cristiano di trinità,prendendo ad esempio le tre foglie tenute insieme da un solo stelo.
In questo giorno,per festeggiare,si mangia cibo verde,ci si veste di verde,si indossano spille a forma di il trifoglio.

Sono tanti i luoghi che si illuminano di verde irlandese il 17 marzo come la Torre di Pisa, il sito archeologico di Petra in Giordania, il Castello della Bella Addormentata a Disneyland Parigi e le Cascate del Reno.
E poi i luoghi più spettacolari del mondo come le piramidi di Giza in Egitto, le Cascate del Niagara, l'Empire State Building, il Palazzo del Principe a Monaco di Baviera, la Sydney Opera House, la grande ruota panoramica London Eye e il grattacieli di Chicago


Se vi trovate invece a Dublino e volete un  assaggio di puro spirito irlandese potete avventurarvi al The Auld Triangle, al numero 28 di Lower Dorset Street.Qui il pomeriggio di San Patrizio si gioca la finale irlandese di calcio gaelico,lo sport più popolare d'Irlanda.Altra piccola avventura la offre una scampagnata al Johnny Fox Pub a trenta minuti dal centro, uno dei più alti sulle colline che circondano Dublino.


E visto che mezzo mondo festeggia perché non farlo anche noi?

vi lascio un link dove potete trovare le ricette (quasi tutte realizzate con la fantastica birra irlandese!) per sentire un po’ di “spirito d’Irlanda” anche a casa vostra!

Buon divertimento!!!









 

 

lunedì 24 febbraio 2014

LE MISTERIOSE NINFEE DEL PITTORE


Vi confiderò un segreto…c’è un luogo dove l’arte diventa così reale da emozionare profondamente.Un luogo che vi farà sentire all’interno di un quadro dipinto con colori accesi e brillanti.

Ricordate la scena del film di Mary Poppins quando lei salta all’interno del quadro?...ecco,è più o meno questa l’esperienza che voglio farvi vivere.E l’autore dei quadri in questione è il pittore impressionista per eccellenza,Claude Monet.

Se un giorno visiterete Parigi c’è un posto magico e misterioso dove potete rifuggiarvi un pomeriggio.Dalla stazione di St.Lazare prendete il treno per Vernon.Il tragitto dura poco più di mezz’ora.Dalla stazione di Vernon,una navetta messa a disposizione dalla Fondation Claude Monet vi accompagnerà in uno di quegli angoli di mondo dove si è a diretto contatto con la bellezza: il giardino che ispirò Claude Monet.Quello che il pittore dipinse quasi ossessivamente come se,in quel luogo,si nascondesse l’essenza della vita e della pittura.

“le avevo piantate per puro piacere” dichiarò Monet riferendosi alle ninfee “e mai avrei pensato di dipingerle…all’improvviso mi accorsi di quanto fosse magico quello stagno.Afferrai la mia tavolozza,e da allora non ho praticamente più avuto altro modello per dipingere”

Se amate i quadri incandescenti di Claude Monet è qui che dovete venire.Nel giardino creato da lui a Giverny,dove vi immergerete nella bellezza,dove la suggestione sarà così forte da farvi sentire all’interno di uno dei suoi quadri più belli.

Qui,un Monet già al culmine della sua fama si entusiasma di un paesaggio che gli appare quasi magico e non soltanto si costruisce una dimora accogliente,ma dà libero sfogo alla sua passione per i fiori riuscendo a creare,con eccezionale passione,un giardino fiabesco di infiniti colori e profumi inebrianti.

Qui ha soggiornato fino all’ultimo dei suoi giorni,facendo di quella sua dimora un rifugio incantato nella tragica epoca della prima guerra mondiale.Fa costruire una casa dall’intonaco rosa,con una elegante cucina di maioliche bianche e blu e dove colleziona alle pareti una preziosa serie di stampe giapponesi mentre all’esterno realizza il suo “clos normand”…il celebre giardino,dal tracciato rettilineo,con una scelta di piante rampicanti quasi poetica.

Il giardino è un vero spettacolo in ogni stagione (resta aperto da aprile a novembre) ma è in primavera il periodo in cui le fioriture sono più abbondanti e i colori più accesi…dal bianco e oro dei narcisi alle varie tinte di tulipani,dal rosa delle azalee al viola del glicine e al rosso dei gerani,fino all’abbinamento del giallo e del blu fatto dalla natura sulle iris che Monet prediligeva.Man mano che passano i mesi,i viali si riempiono di campanule,gigli,rose e genziane…e poi dalie,anemoni,astri,malvarose,elianti…mentre lo stagno,circondato di salici piangenti e dominato dal ponte giapponese,si anima di ninfee con centinaia di foglie e corolle sull’acqua.

Le tele di Monet da sole riempirebbero più di un museo,ma è in questo giardino che l’incanto dell’acqua con le ninfe fa capire come mai il protagonista dell’impressionismo si sia voluto dedicare,nell’ultima fase della sua vita,a quei capolavori tralasciando qualsiasi altro soggetto.

“era là che Claude andava a cercare l’affinamento delle sensazioni più profonde.Per ora restava immobile,senza parlare…il disprezzo della parola,per affrontare il silenzio delle armonie fuggitive”.

(Georges Clemenceau,statista francese ed intimo amico di Monet)




 

mercoledì 29 gennaio 2014

la galleria ferroviaria più romantica del pianeta...


Si avvicina la festa degli innamorati e noi vogliamo farvi sognare parlandovi di un luogo da sogno,il “tunnel dell’amore”.

E’ la galleria ferroviaria più romantica e bella del mondo,il cui architetto è Madre Natura.E’ fatta di alberi,piante rampicanti e arbusti dolcemente intrecciati fino a formare un tunnel vegetale lungo tre chilometri .Si trova a Klevan,in Ucraina.

Quando la si percorre ci si sente avvolti e abbracciati dai rami e si ha la sensazione di essere inghiottiti dalla natura.Il treno che ha la fortuna di percorrere questo tunnel di foglie trasporta legname ad una fabbrica due volte al giorno,impedendo agli alberi di occupare interamente la galleria.

E’ chiamato il “tunnel dell’amore” perché,secondo la leggenda,le promesse d’amore sincere espresse qui diventano realtà.


giovedì 23 gennaio 2014

FOUR SEASON KUDA HURAA,MALDIVE.

Siamo alle maldive,su una piccola e preziosa isola,in un resort da mille e una notte,il Four Season Kuda Huraa.
Un posto dove è possibile regalarsi il lusso di un comfort assoluto,fatto di alta gastronomia,massaggi indonesiani,surf e uno snorkeling spettacolare.
A prima vista l'illusione è quasi perfetta.Potremmo essere dentro un quadro di Renè Magritte ...immaginatevi sulla riva dell'oceano,alle prime luci dell'alba e con il sole che sta per sorgere sul filo dell'orizzonte...su una spiaggia di giada e borotalco,mentre la corona d'oro dell'astro nascente incornicia le vostre sagome e getta il suo riverbero sulla superficie blu dell'oceano.
...questa è l'alba maldiviana,servita col primo caffè della mattina nell'ombelico dei tropici.Un caffè lilly impeccabile,malgrado non ci sia ancora in giro nessuno.Impeccabile come tutto quello che troverete qui: lusso,raffinatezza, e perfezione del servizio.
Tutto è curatissimo e aggraziato,la natura è rigorosamente ingentilita ed addomesticata.I giardini fioriti esibiscono rigogliosi ibiscus e frangipane,buganvillee e ficus elastica che crescono grazie alla terra importata dallo Sri Lanka.
Kuda Huraa è un piccolo mondo chiuso su se stesso ed autosufficiente.Un'isola "regno" con una piccola popolazione di ospiti da coccolare e da accontentare.
Un piccolissimo braccio di mare separa l'isola di Kuda Huraa dall'isola di Boda Huraa.Ed è proprio qui a Boda e a Hura (che in divehi significa "grande" e "piccola") che abitò la dinastia dei sultani Huraa che diede il nome alle due isole e che fece costruire la moschea di Boda  dal cui minareto si alza la voce  che ancora oggi scandisce le ore del giorno e della preghiera,voce perfettamente udibile dal resort.Sull'isola di Boda si possono fare escursioni giornaliere per visitare il mercato e i cantieri di costruzione dei dhoni,le tipiche e antichissime imbarcazioni maldiviane.
Questo resort di lusso è considerato uno dei più esclusivi delle Maldive,meta preferita di calciatori e sportivi come Lothar Mathaus e Paolo Maldini.
Uno degli orgogli del del Four Season è il suo pluridecorato e giovane chef,Jamie Jones.Dalla sua cucina escono capolavori di altissima gastronomia che potrete gustare nei vari ristoranti del resort.Il leitmotiv che accompagna la cucina di Mister Jones è la fusion,l'incontro magico ed appetitoso tra Oriente e Occidente...ecco allora l'aragosta marinata alla tandoori o l'astice alla griglia in salsa al sauternes e burro alle erbe...la zuppa di aragosta e lemon grass...e se non riuscite a rinunciare alla cucina italiana neanche per qualche giorno e non volete sperimentare vi aspetta una carbonara al dente con spaghetti De Cecco,mozzarella di bufala,zuppa di pesce...il tutto innaffiato di ottimo chablis d'annata.Qui non esistono buffet.Sia a pranzo che a cena viene proposto un menù à la carte e la possibilità del servizio in camera 24 ore su 24.Mister Jones ha regalato al resort uno standard culinario e una lista dei vini all'altezza dei grandi ristoranti di Parigi o di New York.
La spa del Four Season è faraonica,ha i padiglioni costruiti sull'acqua e i pavimenti di vetro per farvi ammirare,durante un rilassante massaggio,i fondali del mare.C'è una piattaforma sull'oceano per gli esercizi yoga e di meditazione guidati dai maestri yogi venuti dal Kerala e dal Rajasthan.
Un altro piacevole dettaglio di questa lussuosa e meravigliosa struttura sono i bagni all'aperto ,cosa che trasforma un semplice bagno rilassante in un'esperienza unica.
Qui capirete che anche la più banale delle cartoline diventa magica se dentro a quel paradiso ci siete voi.











venerdì 17 gennaio 2014

il mare d'inverno: la dolcezza ed il silenzio dell'Agrolide

Nell'incantesimo di una Grecia crepuscolare
lontano dalle follie dell'estate
lontano dalla corsa affannosa ad un mare o ad una spiaggia
via dalla folla impazzita dei turisti
via dagli strilli dei vaporetti
lontano da itinerari frettolosi
lontano dall'odore dolciastro di abbronzanti e dalle code di automobili
...alla riscoperta della terra del mito...
Solo qui si scopre l'anima vera della Grecia.
Quella in cui non esistono più tempo,stagioni e giorni.
 
Scaldata dal mite inverno dell'Egeo,la culla dell'Occidente,madre di mito,parola,arte e bellezza,seduce il viaggiatore con il silenzio e la solitudine.
Come se,una volta che tutti se ne sono andati,questa timida terra uscisse allo scoperto rivelando al mondo il suo vero fascino.Senza mondanità e senza i soliti villaggi intonacati a calce bianca e rifiniture azzurro-cielo.
Così,finalmente soli,si rimane in attesa di percepire la magia di ciò che è stato,e che dopo oltre 2000 anni ha  ancora la forza di vibrare.Tutto ciò che c'è in noi di armonico,cristallino e umano,ci viene dalla Grecia.
Nella penisola dell'Agrolide,propaggine montuosa e frastagliata di un Peloponneso arido e dorato,l'atmosfera sembra essere sospesa nel vuoto.I villaggi delle vacanze d'estate sono chiusi,deserti ed impacchettati.Al loro posto parlano i templi vuoti,le rovine degli scavi archeologici,il paesaggio aspro,il mare blu.Una scenografia apparentemente "scomoda"che svela i segreti di una terra che,per definizione,è la scenografia della tragedia. Questa è una regione che va scoperta con pazienza e sensibilità perché non si offre con facilità al turista disattento,conserva sempre l'antico mistero,la profonda essenza poetica dei luoghi.Il paesaggio,sia nei grandi siti storici, che nei recessi più scuri è di rara e grandiosa bellezza.Nè il tempo né altre visioni possono alterare l'impressione di quei luoghi eletti che,una volta visti,vivono nella nostra mente per sempre.L'Agrolide è la terra greca più originale e verace.La gente è fiera e coraggiosa,le tradizioni ricche e vivaci.
Agrolide prende il nome da Agros,ritenuta la città greca più antica,e non a caso,l'Agrolide è la più visitata da chi ama l'archeologia e la storia.
Lasciatevi alle spalle la caotica Atene e fatevi coccolare da un silenzio che permette ancora di ascoltare il respiro degli dei.
Fermatevi a Corinto,date un'occhiata allo spettacolare canale (un canyon profondissimo e strettissimo!) ma dopo dedicatevi all'acropoli che è uno dei siti archeologici più suggestivi al mondo.Corinto era la città più immorale e licenziosa dell’antica Grecia.Ancora impressionano i resti di quel luogo che nell'era classica era ritenuto di piacere s di dissolutezza:le abitazioni,l'agorà,le strade lastricate,le terme,le piazze porticate e i templi compreso quello di Apollo,dio della bellezza.Dal tempio di Afrodite,dea a cui si rifaceva il culto della prostituzione sacra,si gode la più ardita panoramica sulla regione:uno scenario illuminato dalle nitide luci del sole invernale che abbraccia quasi l'intera Agrolide e le sue imponenti catene montuose.Sono i massicci dell'Erimonte e del Chelmas,e obbligano le strade a ripidi pendii e a innumerevoli tornanti.Con questo percorso che attraversa zone scabre e di roccia,intervallate da rare pianure tappezzate di aranceti arrivate a Micene,una delle rarissime antiche città greche dove l'uomo non ha più abitato,e quindi non ha più costruito,dai tempi dell'età classica.L'imponenza della città intera,delle mura decorate con bassorilievi dagli alteri leoni,delle infinite gratinate comprese tra enormi blocchi di pietra raccontano la sua passata potenza politica e culturale.Micene ha generato infatti  una delle più alte correnti artistiche del passato:di Micene parlava Eschilo nelle sue tragedie e da Micene partì la spedizione contro Troia condotta dal potente Agamennone,sovrano della città.Muoversi tra le sue rovine significa risalire le epoche attraverso storia e mito,significa passeggiare in un museo a cielo aperto.
E non è necessario seguire la traccia pedissequa di una guida per scoprire "sasso dopo sasso" i tesori della Grecia archeologica.Anzi,la cosa migliore è lasciarsi andare alla forza delle voci e delle sensazioni non codificabili che arrivano da quella civiltà sopravvissuta ai secoli,godendo dell'incanto della Storia,quella con la esse maiuscola.
Il teatro di Epidauro,considerato uno delle sette meraviglie della Grecia,è incastonato nel verde delle alture dell'Agrolide,armoniosamente assorbito dal paesaggio e talmente tanto regale da sembrare un tempio.L'eco della tragedia greca abita qui,rimbalza su ogni pietra e si libera nell'aria.L'acustica del teatro è considerata insuperabile.Una moneta fatta rimbalzare sul selciato della scena è udibile fino alla gradinata più lontana.E ancora oggi ospita rappresentazoni di altissimo livello.
E quando le commedie e le tragedie greche di Euripide,Sofocle ed Aristofane riprendono possesso di questo palco le scalinate si gremiscono come tantissimi secoli fa.Quando invece è deserta,al tramonto,con il sole che riscalda  i colori e proietta lunghe ombre che si spezzano tra gli angoli retti dei gradoni di pietra chiara, l'animo vi si riempirà di immagini ineffabili e di voci perdute.
Qui la Callas,nel 1960,cantò la Norma e in Europa,chiunque ne aveva la possibilità,giurò di non perdersela.Fu un sortilegio del mondo moderno...in un remoto angolo pieno di sassi della Grecia,in una notte di luna,in uno dei santuari del dramma greco,una maga fa un incantesimo con la voce e commuove i popoli,procando emozioni titaniche in chiunque l'abbia ascoltata.
La tappa successiva vi porterà a Nauplia con i suoi vicoli stretti,le botteghe d'artigianato,un'infinità di taverne e ristorantini dove si può mangiare all'aperto anche fuori stagione e con le sue due moschee,testimonianza della "colonizzazione" piratesca dei turchi.L'ospitalità,sacra oggi come nell'antichità,e i genuini sapori dei piatti invitano a sedersi per godere della vita di strada e della tavola apparecchiata tra piante di gelsomino sempre in fiore.
Spetses è un'isola che può considerarsi un'estensione dell'Agrolide.Cinque minuti di navigazione dal villaggio di Kosta e si è subito immersi in un'atmosfera rilassata e raffinata.Qui le auto sono sostituite da carrozzelle trainate dai cavalli,scooter e biciclette a noleggio.Il glamour aristocratico di Spetses ne fa un'oasi unica e senza tempo...questo è stato per anni il luogo dell'alta borghesia atenese.Quando la sera andrete nelle sue taverne,la cene si trasformerà per incanto in un abbandono dei sensi in questa terra e in questo mare.La zuppa di polpo,i calamari alla griglia,l'olio scuro prodotto dagli ulivi dell'isola o i pomodori che sanno di salsedine e di sole non suggeriscono nessun altrove.E come sirene sussurrano soltanto: oggi tu sei qui e ora.








martedì 14 gennaio 2014

Una stada a forma di cuore nel cuore del Portogallo


A pochi chilometri dalla magica,bianca,intrigante Lisbona inizia un itinerario romantico che disegna i contorni di un cuore.E' il portogallo dei castelli,dei monasteri,della tradizione,del cielo di una luminosità incredibile,del folklore curioso....una molteplicità di costumi e canti dalle mille sfumature.
Questo è il Portogallo autentico,quello dal fascino discreto dove la vita scorre uguale a sempre.
La nostra prima tappa è Obidos dove la perfetta cerchia di mura contiene un grappolo di casette bianche dai balconi fioriti.Quando vi comparirà davanti questa città fortificata dalla strada,avrete l'impressione di un miraggio.Qualcuno l'ha paragonata ad un vascello in secca arenatosi,chissà come,sulla terraferma e rimasto lì per sempre.Il profilo della città muraria sembra davvero quello di una gigantesca nave di pietra.
Obidos è piccola e fiorita,luminosa e festosa...e fu un regalo d'amore.La regina Isabel si innamorò così tanto di questo paesino che re Denis glielo regalò per le loro nozze.La strada principale è piena di piccole botteghe artigiane dove si respira un'atmosfera d'altri tempi...infiniti scorci da scoprire tra balconcini di ferro battuto e i geranei,i piccoli caffè e i minuscoli cortili.Il giro delle mura appena un po' sbrecciate porta fino al castello dall'aspetto di fortezza medioevale.Ed è proprio qui che è avvenuto il mio primo incontro con una pousada.Pousada significa luogo di riposo e di benvenuto ma è qualcosa di più di un albergo.E' uno stile di vita.E' un viaggio nel viaggio.Si trovano nei castelli più misteriosi,nei conventi più segreti,nelle case contadine più tradizionali.Sono alberghi di straordinaria suggestione e dall'atmosfera unica e speciale.Un viaggio a metà tra reale e immaginario in cui è possibile passare senza soluzione di continuità dall'esperienza di visitare un monumento a quella di viverlo dall'interno...come un duca medioevale,come una novizia del '300.E' qualcosa di magico e di indimenticabile.Saranno il vostro primo ricordo quando penserete al Portogallo.La pousada di Obidos si trova proprio nel castello,ed è splendida.Ha solo 9 stanze,i soffitti a cassettoni,gli arredi d'epoca e le scale di pietra.
La tappa successiva di questo itinerario vi porterà al monastero di Alcobaca con la sua storia d'amore e morte più bella di un romanzo.Nel transetto della chiesa due tombe colpiscono per la loro decorazione gotica.Sono i sepolcri di Ines de Castro e di Don Pedro e il loro è un dramma struggente,un amore che va oltre la vita ed oltre la morte stessa.Ines era una bellissima spagnola giunta in Portogallo al seguito della regina di Castiglia.Don Pedro era il figlio del re del Portogallo e perse completamente la testa per lei,rinunciando a tutto.Re Alfonso,contrario a quella relazione,la fece pugnalare nel giardino della casa dove viveva con Don Pedro.Da quel momento quella casa viene chiamata "quinta das lacrimas",villa delle lacrime.Don Pedro giurò vendetta e,quando il padre morì e divenne re,fece uccidere gli assasini materiali di Ines e rivelò che si era segretamente sposato con lei.Pazzo di dolore fece riesumare il cadavere della donna,lo rivestì col manto regale e la corona e impose ai nobili di baciare la mano della loro regina morta.Poi un solenne corteo notturno accompagnò le spoglie di Ines in questo monastero dove un giorno,il suo Don Pedro,l'avrebbe raggiunta per sempre.Fece costruire le due tombe in modo tale che al momento della resurrezione,quando Pedro e Ines sorgeranno dal sepolcro,il loro primo atto sarà quello di guardarsi negli occhi.
Dopo emozioni così forti,usciti dal monastero,puntate verso il mare e precisamente a Nazare.Un classico villaggio di pescatori portoghese.Mangiate vicino al mare,tra barche multicolore e donne che indossano una decina di gonne una sull'altra.
Eccoci adesso nella città di Batalha,con il suo monastero che sembra fatto di pizzi di pietra ricamata...un gioco di decori,pinnacoli,colonne.La decoratissima chiesa,la cappella del fondatore,ma soprattutto il chiostro reale,autentico capolavoro con i suoi pinnacoli fioriti che ricreano l'atmosfera di foreste esotiche e ghirigori di pietra dappertutto.E,infine,la cappella mai terminata,la "capelas imperfeitas"...un portale straordinario per accedere a sette cappelle esagonali che hanno il cielo per tetto e che suggeriscono atmosfere orientali,forse antiche moschee e templi indiani rese ancora più misteriose dall'effetto "finito\non-finito" dell'insieme.A Batalha c'è un'altra splendida pousada,proprio di fronte al monastero,con una vista da favola sui pizzi di pietra dell'abbazia.Di notte,guardando fuori,vi sembrerà di essere fuori dal tempo.
La prossima tappa del nostro viaggio è Tomar,lungo la strada potete fare tappa a Ourem,per ammirare il suggestivo castello fantasma che sorveglia la via dall'altura.Dopo questa breve sosta arrivate subito a Tomar,la capitale dei templari.Il convento del santo Cristo,il castello del Gran Maestro dell'ordine Gualdim Pais,la splendida rotonda dei templari costruita sul modello del Santo Sepolcro...se siete appassionati di misteri e di intrighi storici un brivido vi percorrerà la schiena.Vicino a Tomar c'è un altro luogo che vale la pena di visitare se siete appassionati della storia dei Templari e dei loro misteri,ed è il castello di Almourol,costruito su una collina-isola in mezzo al fiume in un paesaggio romantico e dolce.Per salire gli 85 gradini di pietra che portano alla torre principale e di là dominare la valle come un cavaliere antico,bisogna prendere una barca.Un traghettatore tranquillo aspetta i visitatori ad un imbarcadero e,in poche bracciate,come un caronte moderno,li conduce al castello.Tante sono le leggende di cui è protagonista questo posto e tante sono le storie e i romanzi ambientati in questo castello.Nè potevano mancare storie di fantasmi. Ad Almourol avrebbe infatti vissuto una principessa innamorata dal suo servo moresco.La giovane sarebbe morta di dolore quando gli Arabi vennero cacciati dalla regione, e il suo spirito vagherebbe oggi senza pace nel castello.
A Marvao,invece, arrivate di sera.Il profilo delle alte mura della città vi apparirà sull'altura difeso e imprendibile.Le luci creeranno effetti speciali e il silenzio sarà totale.Marvao vi sembrerà l'opposto di Obidos...è notturna,magica,sembra una sentinella di confine.Ha piccole strade,archi e piazzette che disegnano spazi metafisici..Il castello regala una vista mozzafiato sulla valle.La Spagna  è ad un soffio ma sembra lontanissima.Marvao di giorno,pur rimanendo bellissima,non regala le stesse suggestioni della notte.Se avete ancora qualche giorno potete andare a visitare Evora con la sua Capela dos Ossos,terrificante e macabra che contiene le ossa di 5000 monaci incastonate nelle pareti e nel soffitto.
La strada del cuore finisce qui,ma noi vi consigliamo di proseguire e di dirigetevi verso nord,attraverso l'Alto Alentejo,una zona fuori dal tempo....case bianche bianche,minuscole,con porte e finestre dipinte con colori forti,il blu del cielo,il rosso,il verde.Per strada carretti trainati da muli e asinelli e quasi nessuna auto.Dirigetevi verso il mare,sotto i vostri occhi sfileranno angoli costieri  intatti,calette appartate,pinete,formazioni rocciose bizzarramente modellate dal mare,paesini sorti intorno a porticcioli dove il profumo delle sardine arrostite vi stimolerà l'appetito  e ai piatti tipici che avete assaggiato nelle regioni interne si sostituiranno piatti a base di pesce e frutti di mare.Superate le vaste lagune,le spiagge dei surfisti,le strisce di sabbia bianche e intatte e le tranquille riserve naturali di questa costa chiamata "costa verde" e arrivate ad Oporto,il capoluogo del nord,la Milano portoghese,attiva metropoli e capitale economica....le sere tranquille che avete trascorso sotto la luna,nelle pousadas in mezzo a spazi metafisici di fortezze illuminate sapientemente nella notte o in qualche casa de fado semisconosciuta vi sembreranno lontanissime...e sarete catapultati qui,a fare il giro delle vinerie e delle enoteche che vendono il famoso vino portoghese,il Porto.Oporto non è bella,ma è vitale e divertente.In questa città niente colpisce più di tanto,nè il centro storico,nè la mole della sua preziosa cattedrale.Ma le cantine di Vila Nova de Gaia valgono sicuramente una sosta.Eccoci giunti alla fine del viaggio.Ritornando verso Lisbona per rientrare in Italia potete fermarvi a Coimbra,romantica ed antica città universitaria e di arte posta in un armonioso paesaggio sul fiume Mondego e fermatevi a Monsanto,il luogo più fotografato del portogallo,un posto spettacolare da vedere almeno una volta nella vita,abbarbicato ad uno sperone di granito come un nido d’aquila.
Se volete rilassarvi per qualche giorno al mare dopo aver seguito l'itinerario, potete andare tra Estoril e Cascais che costituiscono la riviera modaiola portoghese,quella dove di giorno si affollano le spiagge e di notte si frequentanole sale dei casinò.Eleganti e cosmopolite formano insieme un'unica zona residenziale turistica e divertente.E da qui potete visitare Sintra,il paesino che Byron definì "uno splendido eden" patria delle queijadas (piccole tartine ripiene di mandorle e formaggio)  e con bellissimi castelli che incombono alti sul villaggio.E un altro giorno dedicatelo alla visita del monastero di Mafra,ma prima di andarci dovete assolutamente leggere il "memoriale del convento" un bellissimo libro di Saramago che è la miglior guida per entrare nell'atmosfera di Mafra alla scoperta del gigantesco complesso voluto da Joao V per adempiere al voto fatto nella speranza,esaudita,di avere un erede...un monumento alla grandiosità...la basilica,tutta marmi bianchi ,rosa e grigi ha una cupola altissima.Nel monastero c'è anche una biblioteca con 3800 volumi raccolti in una galleria barocca di quasi 100 metri.E infine,prima di partire,andate a Cabo De Roca,un maestoso promontorio alto sul mare,ventoso e patria di surfisti di tutta Europa,questo capo roccioso è il punto in cui l'Europa continentale si protende di più nell'oceano.L'ultima notte prima di rientrare passatela nella più bella pousada del Portogallo,a Pamela,un borgo bianco ai piedi di un imponente castello.E' severa e accogliente al tempo stesso.Sorge all'interno di un monastero del '400 che a sua volta sorge all'interno di un castello.Le stanze sono le antiche celle dei monaci.C'è una vista mozzafiato che sembra spaziare anche nel tempo.