venerdì 17 gennaio 2014

il mare d'inverno: la dolcezza ed il silenzio dell'Agrolide

Nell'incantesimo di una Grecia crepuscolare
lontano dalle follie dell'estate
lontano dalla corsa affannosa ad un mare o ad una spiaggia
via dalla folla impazzita dei turisti
via dagli strilli dei vaporetti
lontano da itinerari frettolosi
lontano dall'odore dolciastro di abbronzanti e dalle code di automobili
...alla riscoperta della terra del mito...
Solo qui si scopre l'anima vera della Grecia.
Quella in cui non esistono più tempo,stagioni e giorni.
 
Scaldata dal mite inverno dell'Egeo,la culla dell'Occidente,madre di mito,parola,arte e bellezza,seduce il viaggiatore con il silenzio e la solitudine.
Come se,una volta che tutti se ne sono andati,questa timida terra uscisse allo scoperto rivelando al mondo il suo vero fascino.Senza mondanità e senza i soliti villaggi intonacati a calce bianca e rifiniture azzurro-cielo.
Così,finalmente soli,si rimane in attesa di percepire la magia di ciò che è stato,e che dopo oltre 2000 anni ha  ancora la forza di vibrare.Tutto ciò che c'è in noi di armonico,cristallino e umano,ci viene dalla Grecia.
Nella penisola dell'Agrolide,propaggine montuosa e frastagliata di un Peloponneso arido e dorato,l'atmosfera sembra essere sospesa nel vuoto.I villaggi delle vacanze d'estate sono chiusi,deserti ed impacchettati.Al loro posto parlano i templi vuoti,le rovine degli scavi archeologici,il paesaggio aspro,il mare blu.Una scenografia apparentemente "scomoda"che svela i segreti di una terra che,per definizione,è la scenografia della tragedia. Questa è una regione che va scoperta con pazienza e sensibilità perché non si offre con facilità al turista disattento,conserva sempre l'antico mistero,la profonda essenza poetica dei luoghi.Il paesaggio,sia nei grandi siti storici, che nei recessi più scuri è di rara e grandiosa bellezza.Nè il tempo né altre visioni possono alterare l'impressione di quei luoghi eletti che,una volta visti,vivono nella nostra mente per sempre.L'Agrolide è la terra greca più originale e verace.La gente è fiera e coraggiosa,le tradizioni ricche e vivaci.
Agrolide prende il nome da Agros,ritenuta la città greca più antica,e non a caso,l'Agrolide è la più visitata da chi ama l'archeologia e la storia.
Lasciatevi alle spalle la caotica Atene e fatevi coccolare da un silenzio che permette ancora di ascoltare il respiro degli dei.
Fermatevi a Corinto,date un'occhiata allo spettacolare canale (un canyon profondissimo e strettissimo!) ma dopo dedicatevi all'acropoli che è uno dei siti archeologici più suggestivi al mondo.Corinto era la città più immorale e licenziosa dell’antica Grecia.Ancora impressionano i resti di quel luogo che nell'era classica era ritenuto di piacere s di dissolutezza:le abitazioni,l'agorà,le strade lastricate,le terme,le piazze porticate e i templi compreso quello di Apollo,dio della bellezza.Dal tempio di Afrodite,dea a cui si rifaceva il culto della prostituzione sacra,si gode la più ardita panoramica sulla regione:uno scenario illuminato dalle nitide luci del sole invernale che abbraccia quasi l'intera Agrolide e le sue imponenti catene montuose.Sono i massicci dell'Erimonte e del Chelmas,e obbligano le strade a ripidi pendii e a innumerevoli tornanti.Con questo percorso che attraversa zone scabre e di roccia,intervallate da rare pianure tappezzate di aranceti arrivate a Micene,una delle rarissime antiche città greche dove l'uomo non ha più abitato,e quindi non ha più costruito,dai tempi dell'età classica.L'imponenza della città intera,delle mura decorate con bassorilievi dagli alteri leoni,delle infinite gratinate comprese tra enormi blocchi di pietra raccontano la sua passata potenza politica e culturale.Micene ha generato infatti  una delle più alte correnti artistiche del passato:di Micene parlava Eschilo nelle sue tragedie e da Micene partì la spedizione contro Troia condotta dal potente Agamennone,sovrano della città.Muoversi tra le sue rovine significa risalire le epoche attraverso storia e mito,significa passeggiare in un museo a cielo aperto.
E non è necessario seguire la traccia pedissequa di una guida per scoprire "sasso dopo sasso" i tesori della Grecia archeologica.Anzi,la cosa migliore è lasciarsi andare alla forza delle voci e delle sensazioni non codificabili che arrivano da quella civiltà sopravvissuta ai secoli,godendo dell'incanto della Storia,quella con la esse maiuscola.
Il teatro di Epidauro,considerato uno delle sette meraviglie della Grecia,è incastonato nel verde delle alture dell'Agrolide,armoniosamente assorbito dal paesaggio e talmente tanto regale da sembrare un tempio.L'eco della tragedia greca abita qui,rimbalza su ogni pietra e si libera nell'aria.L'acustica del teatro è considerata insuperabile.Una moneta fatta rimbalzare sul selciato della scena è udibile fino alla gradinata più lontana.E ancora oggi ospita rappresentazoni di altissimo livello.
E quando le commedie e le tragedie greche di Euripide,Sofocle ed Aristofane riprendono possesso di questo palco le scalinate si gremiscono come tantissimi secoli fa.Quando invece è deserta,al tramonto,con il sole che riscalda  i colori e proietta lunghe ombre che si spezzano tra gli angoli retti dei gradoni di pietra chiara, l'animo vi si riempirà di immagini ineffabili e di voci perdute.
Qui la Callas,nel 1960,cantò la Norma e in Europa,chiunque ne aveva la possibilità,giurò di non perdersela.Fu un sortilegio del mondo moderno...in un remoto angolo pieno di sassi della Grecia,in una notte di luna,in uno dei santuari del dramma greco,una maga fa un incantesimo con la voce e commuove i popoli,procando emozioni titaniche in chiunque l'abbia ascoltata.
La tappa successiva vi porterà a Nauplia con i suoi vicoli stretti,le botteghe d'artigianato,un'infinità di taverne e ristorantini dove si può mangiare all'aperto anche fuori stagione e con le sue due moschee,testimonianza della "colonizzazione" piratesca dei turchi.L'ospitalità,sacra oggi come nell'antichità,e i genuini sapori dei piatti invitano a sedersi per godere della vita di strada e della tavola apparecchiata tra piante di gelsomino sempre in fiore.
Spetses è un'isola che può considerarsi un'estensione dell'Agrolide.Cinque minuti di navigazione dal villaggio di Kosta e si è subito immersi in un'atmosfera rilassata e raffinata.Qui le auto sono sostituite da carrozzelle trainate dai cavalli,scooter e biciclette a noleggio.Il glamour aristocratico di Spetses ne fa un'oasi unica e senza tempo...questo è stato per anni il luogo dell'alta borghesia atenese.Quando la sera andrete nelle sue taverne,la cene si trasformerà per incanto in un abbandono dei sensi in questa terra e in questo mare.La zuppa di polpo,i calamari alla griglia,l'olio scuro prodotto dagli ulivi dell'isola o i pomodori che sanno di salsedine e di sole non suggeriscono nessun altrove.E come sirene sussurrano soltanto: oggi tu sei qui e ora.








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