Vi
confiderò un segreto…c’è un luogo dove l’arte diventa così reale da emozionare
profondamente.Un luogo che vi farà sentire all’interno di un quadro dipinto con
colori accesi e brillanti.
Ricordate
la scena del film di Mary Poppins quando lei salta all’interno del quadro?...ecco,è
più o meno questa l’esperienza che voglio farvi vivere.E l’autore dei quadri in
questione è il pittore impressionista per eccellenza,Claude Monet.
Se un
giorno visiterete Parigi c’è un posto magico e misterioso dove
potete rifuggiarvi un pomeriggio.Dalla stazione di St.Lazare prendete il treno
per Vernon.Il tragitto dura poco più di mezz’ora.Dalla stazione di Vernon,una
navetta messa a disposizione dalla Fondation Claude Monet vi accompagnerà in
uno di quegli angoli di mondo dove si è a diretto contatto con la bellezza: il
giardino che ispirò Claude Monet.Quello che il pittore dipinse quasi ossessivamente
come se,in quel luogo,si nascondesse l’essenza della vita e della pittura.
“le
avevo piantate per puro piacere” dichiarò Monet riferendosi alle ninfee “e mai
avrei pensato di dipingerle…all’improvviso mi accorsi di quanto fosse magico
quello stagno.Afferrai la mia tavolozza,e da allora non ho praticamente più
avuto altro modello per dipingere”
Se
amate i quadri incandescenti di Claude Monet è qui che dovete venire.Nel
giardino creato da lui a Giverny,dove vi immergerete nella bellezza,dove la
suggestione sarà così forte da farvi sentire all’interno di uno dei suoi quadri
più belli.
Qui,un
Monet già al culmine della sua fama si entusiasma di un paesaggio che gli
appare quasi magico e non soltanto si costruisce una dimora accogliente,ma dà
libero sfogo alla sua passione per i fiori riuscendo a creare,con eccezionale
passione,un giardino fiabesco di infiniti colori e profumi inebrianti.
Qui ha
soggiornato fino all’ultimo dei suoi giorni,facendo di quella sua dimora un
rifugio incantato nella tragica epoca della prima guerra mondiale.Fa costruire
una casa dall’intonaco rosa,con una elegante cucina di maioliche bianche e blu
e dove colleziona alle pareti una preziosa serie di stampe giapponesi mentre
all’esterno realizza il suo “clos normand”…il celebre giardino,dal tracciato
rettilineo,con una scelta di piante rampicanti quasi poetica.
Il
giardino è un vero spettacolo in ogni stagione (resta aperto da aprile a
novembre) ma è in primavera il periodo in cui le fioriture sono più abbondanti e
i colori più accesi…dal bianco e oro dei narcisi alle varie tinte di tulipani,dal
rosa delle azalee al viola del glicine e al rosso dei gerani,fino all’abbinamento
del giallo e del blu fatto dalla natura sulle iris che Monet prediligeva.Man
mano che passano i mesi,i viali si riempiono di campanule,gigli,rose e genziane…e
poi dalie,anemoni,astri,malvarose,elianti…mentre lo stagno,circondato di salici
piangenti e dominato dal ponte giapponese,si anima di ninfee con centinaia di
foglie e corolle sull’acqua.
Le tele
di Monet da sole riempirebbero più di un museo,ma è in questo giardino che l’incanto
dell’acqua con le ninfe fa capire come mai il protagonista dell’impressionismo
si sia voluto dedicare,nell’ultima fase della sua vita,a quei capolavori
tralasciando qualsiasi altro soggetto.
“era là
che Claude andava a cercare l’affinamento delle sensazioni più profonde.Per ora
restava immobile,senza parlare…il disprezzo della parola,per affrontare il
silenzio delle armonie fuggitive”.
(Georges
Clemenceau,statista francese ed intimo amico di Monet)
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