lunedì 24 febbraio 2014

LE MISTERIOSE NINFEE DEL PITTORE


Vi confiderò un segreto…c’è un luogo dove l’arte diventa così reale da emozionare profondamente.Un luogo che vi farà sentire all’interno di un quadro dipinto con colori accesi e brillanti.

Ricordate la scena del film di Mary Poppins quando lei salta all’interno del quadro?...ecco,è più o meno questa l’esperienza che voglio farvi vivere.E l’autore dei quadri in questione è il pittore impressionista per eccellenza,Claude Monet.

Se un giorno visiterete Parigi c’è un posto magico e misterioso dove potete rifuggiarvi un pomeriggio.Dalla stazione di St.Lazare prendete il treno per Vernon.Il tragitto dura poco più di mezz’ora.Dalla stazione di Vernon,una navetta messa a disposizione dalla Fondation Claude Monet vi accompagnerà in uno di quegli angoli di mondo dove si è a diretto contatto con la bellezza: il giardino che ispirò Claude Monet.Quello che il pittore dipinse quasi ossessivamente come se,in quel luogo,si nascondesse l’essenza della vita e della pittura.

“le avevo piantate per puro piacere” dichiarò Monet riferendosi alle ninfee “e mai avrei pensato di dipingerle…all’improvviso mi accorsi di quanto fosse magico quello stagno.Afferrai la mia tavolozza,e da allora non ho praticamente più avuto altro modello per dipingere”

Se amate i quadri incandescenti di Claude Monet è qui che dovete venire.Nel giardino creato da lui a Giverny,dove vi immergerete nella bellezza,dove la suggestione sarà così forte da farvi sentire all’interno di uno dei suoi quadri più belli.

Qui,un Monet già al culmine della sua fama si entusiasma di un paesaggio che gli appare quasi magico e non soltanto si costruisce una dimora accogliente,ma dà libero sfogo alla sua passione per i fiori riuscendo a creare,con eccezionale passione,un giardino fiabesco di infiniti colori e profumi inebrianti.

Qui ha soggiornato fino all’ultimo dei suoi giorni,facendo di quella sua dimora un rifugio incantato nella tragica epoca della prima guerra mondiale.Fa costruire una casa dall’intonaco rosa,con una elegante cucina di maioliche bianche e blu e dove colleziona alle pareti una preziosa serie di stampe giapponesi mentre all’esterno realizza il suo “clos normand”…il celebre giardino,dal tracciato rettilineo,con una scelta di piante rampicanti quasi poetica.

Il giardino è un vero spettacolo in ogni stagione (resta aperto da aprile a novembre) ma è in primavera il periodo in cui le fioriture sono più abbondanti e i colori più accesi…dal bianco e oro dei narcisi alle varie tinte di tulipani,dal rosa delle azalee al viola del glicine e al rosso dei gerani,fino all’abbinamento del giallo e del blu fatto dalla natura sulle iris che Monet prediligeva.Man mano che passano i mesi,i viali si riempiono di campanule,gigli,rose e genziane…e poi dalie,anemoni,astri,malvarose,elianti…mentre lo stagno,circondato di salici piangenti e dominato dal ponte giapponese,si anima di ninfee con centinaia di foglie e corolle sull’acqua.

Le tele di Monet da sole riempirebbero più di un museo,ma è in questo giardino che l’incanto dell’acqua con le ninfe fa capire come mai il protagonista dell’impressionismo si sia voluto dedicare,nell’ultima fase della sua vita,a quei capolavori tralasciando qualsiasi altro soggetto.

“era là che Claude andava a cercare l’affinamento delle sensazioni più profonde.Per ora restava immobile,senza parlare…il disprezzo della parola,per affrontare il silenzio delle armonie fuggitive”.

(Georges Clemenceau,statista francese ed intimo amico di Monet)




 

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