venerdì 10 gennaio 2014

LA PARIGI ARABA,MARRAKECH.


Questa è vita, ragazzi. A noi ci ha rovinato il Cristianesimo, come cultura.
Una volta avevamo le terme, i massaggi… adesso cosa abbiamo? Le pizzerie!
                                                              Diego Abatantuono in “Marrakech Express”

MARRAKECH ti accoglie a voce alta, non sussurra ,non bisbiglia...Marrakech ti urla.
Marrakech non ti prende per mano accompagnandoti, Marrakech ti scaraventa in un vortice di colori, odori, suoni, parlate, musiche e sapori.
Marrakech è magica,caotica ed esotica...e va esplorata senza fretta.
Vista una volta non si dimentica: è la mitica città africana che con Timbuctù ha creato nell’immaginario occidentale sensazioni di mistero,di evasione e di esotismo.
Ci sono due Marrakech: la Marrakech storica è stata una delle più importanti città imperiali del Regno del Marocco, e quella ideale, città delle fiabe, simbolo dell’esotico, del chissà dove. 
Si dice che Youssef Ben Tachfin, condottiero almoravide dell’undicesimo secolo, disceso nella piana dell’Haouz, fece allestire un enorme accampamento per i suoi guerrieri nel luogo in cui sorse la città. Alla sera i soldati preparati per conquistare gli imperi del Sahel mangiarono i gustosi datteri del sud marocchino e, da quei noccioli, nacque il palmeto che ancora oggi circonda la città. Le palme, segno inequivocabile della vicinanza con il deserto, sono sempre esistite nel sud del Marocco ed è grazie a queste piante che gli abitanti riescono a vivere. Al riparo delle loro verdi chiome nasce qualsiasi cosa. 
La piazza Djemaa El-Fna è lo specchio di tutta la metropoli,dall’alba al tramonto bizzarri personaggi si esibiscono davanti alla folla chiassosa e variopinta.Incantatori di serpenti,maghi che propongono speciali impasti contro il diavolo, il malocchio o medicine miracolose.Cartomanti,venditori d’acqua,scrivani che redigono lettere per gli analfabeti,e una moltitudine di cantastorie, ruffiani, ballerini, truffatori,tatuatrici, danzatori berberi, ed acrobati. Il tutto è in scena mentre il barbiere rade, il dentista opera e agili scimmie eseguono acrobazie prodigiose. La sera cala e la piazza è invasa da centinaia di persone,donne velate vendono il loro profumato pane fresco riposto in enormi ceste intrecciate. Poco distante il venditore di acqua e di tè alla menta scuote il suo campanello e, dai bracieri dei venditori di cibarie, si sprigiona l’odore di ogni genere di leccornia, dalle lumache agli spiedini di carne di dromedario,e la qualità nonostante le apparenze un po' precarie è davvero alta.Questa piazza è il luogo dove pulsa anche la vita notturna di Marrakech,il suo nome significa “la riunione dei trapassati”: eppure nessun luogo, nella città rossa, è più vivo di questo!
Dalla confusione di Djemaa El-Fna addentratevi nella kasbah,la parte abitativa della medina, e poi nel souq, un intrigo di vicoli coperti pieno di tessuti, tappeti, spezie, scarpe, collane, oggetti di ogni genere.Nel souq si trova di tutto, dai caftani ai sandali fatti a mano ai gioielli in argento e pietre. La vera specialità del Marocco, però, sono le drogherie che vendono spezie e olio di Argan (a cui dedicheremo un post a parte nella sezione shopaholic!) .

Ogni vicolo è dedicato ad un tipico artigianato locale e,in alcuni casi, si potrà assistere al processo di lavorazione dei vari prodotti.
Se vi perderete non preoccupatevi, anzi, potrebbe essere divertente.
La maestria degli artigiani si palesa in ogni anfratto,le bancarelle sciorinano inviti da sirene:lampade, mobili, scarpe,sciarpe,cornici.
In mezzo ai vicoli sconnessi si trovano le boutique antiquarie più ricercate della città così come gli atelier dei designer d'avanguardia ed emergenti.I giovani artigiani con le dita annerite collaborano con Armani per creare linee d'arredamento di incredibile raffinatezza.
Solo nel cuore della Medina potrete portarvi a casa un pezzo di Marrakech!

Non perdetevi i Jardin Majorelle, che lo stilista Yves Saint Lauren aveva acquistato assicurando all’opera del paesaggista Majorelle di restare intatta e di continuare ad essere uno dei luoghi più suggestivi di Marrakech. Il museo rappresenta un tributo colorato all’artista francese Jacques Majorelle che progettò i giardini. Il colore blu molto usato nella struttura prende il nome di blu Majorelle.

Visitate Medersa (scuola coranica) di Ali ben Youssef. Il cortile interno è semplicemente meraviglioso!L’ingresso alla Medersa (60 dirham, circa 6 euro) comprende anche quello al Musée de Marrakech,ospitato nel bellissimo Palazzo Mnebhi. Noto anche come “Il gioiello di Marrakech”, il museo è un vero splendore. Le dozzine di stanze decorate, i pilastri, i mosaici, gli archi ospitano collezioni di artigianato Berbero, Ebraico e Musulmano.
 
Non dimenticate le Tombe Sadiane e il museo Bert Flint che riguarda la cultura e la vita della popolazione che vive nel deserto del Sahara. Vi sono esposti dei bellissimi strumenti musicali antichi, tessuti e costumi teatrali, questo denota quanto nell’arco della storia sia stato importante l’intrattenimento
...e poi,ovviamente la Moschea Koutoubia con il minareto imponente che domina la città e ne è simbolo.
Non potrete andare via senza un immancabile pomeriggio tra i vapori dell'hammam...alcuni sono così lussuosi che vi lasceranno a bocca aperta...
 
Assaggiate le tajine (stufati di carne e verdure cotti in caratteristici contenitori di terracotta) e i cous cous.Specialità di carne sono l'agnello, il manzo e il pollo. Si fa un grande uso di spezie, le più tipiche sono la curcuma e il cumino.I sapori sono forti, le porzioni abbondantissime.
A cena la scelta migliore è entrare nella medina e scegliere i ristoranti con la terrazza, uno per tutti. Per riprendersi dalle lunghe camminate, è molto bello sedersi ai tavolini dei tanti caffè e sorseggiare un tè alla menta, viene servito caldo ma ha un altissimo potere rinfrescante.
Se il vostro viaggio a Marrakech è una fuga romantica concedetevi un tuffo nella poesia,soggiornate in un riad,le case tradizionali situate nella medina,la parte antica della città. Riad significa giardino, ed è proprio questo il cuore delle dimore tradizionali, ombreggiati e freschi, al centro della casa, donano luce nel giorno e frescura di sera, ed intorno è tutto un gioco di luci ed ombre tra raffinati e discreti salotti decorati di maioliche e giochi d'acqua che vi parlano dell'amore di questa gente per la privacy ed il relax, regalando anche ai loro ospiti attimi di rilassante tranquillità. Un riad è uno stile di vita più che un modello architettonico,è un ricordo da non dimenticare,è una suggestione più che una serie di ambienti
Da Marrakech potete anche fare un'escursione che vi segnerà il cuore per sempre,dormire in una tenda berbera,tra enormi distese di sabbia e caratteristici insediamenti di beduini...e sognare sotto il cielo stellato del Sahara, che è uno spettacolo davvero da non perdere.
Un viaggio a Marrakech si può organizzare anche in un solo weekend e costa meno delle capitali europee.














 

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